Le piattaforme e-commerce contro il falso online: l’esempio di Amazon

La minaccia rappresentata dalla contraffazione online ha condotto alcune delle più conosciute e utilizzate piattaforme e – commerce a livello globale all’implementazione di una serie di strumenti utili per i titolari dei diritti.

In questa prospettiva, significativa è l’esperienza di Amazon.

Il colosso statunitense ha messo a disposizione tre strumenti a favore della brand protection: il Registro Marche, Transparency e, da ultimo, il Project zero.

Il primo è stato gratuitamente attivato a partire dal 2017, consentendo ai brand owner di accedere ad una serie di funzioni per la tutela del marchio, dovendo questo essere previamente registrato quale condizione base di accesso al servizio. Il titolare di un marchio registrato o in attesa di registrazione può procedere al suo inserimento nella piattaforma, dovendo prima fornire alcune informazioni di base quali il nome dello stesso, il numero rilasciato dall’Ufficio presso cui è stato registrato, l’elenco delle categorie di articoli interessate e la lista dei Paesi dove questi sono prodotti o venduti.

Una volta compilata la richiesta, Amazon verifica le informazioni fornite affinché si possa procedere alla registrazione. Terminata la fase iniziale, il titolare del diritto ha la possibilità di accedere a diversi servizi, come ad esempio compiere ricerche per immagini, trovando tutte le offerte dei prodotti che corrispondono ai suoi o al suo logo, o ricerche di Asin in blocco.

Le eventuali violazioni possono essere segnalate al servizio assistenza messo a disposizione 24/h, che può decidere di chiudere l’account in violazione dei diritti.

Nel solo 2020, più di 500’000 brand hanno aderito a questo.

Transparency è invece un servizio di serializzazione dei prodotti che aiuta a identificare le singole unità agendo in modo proattivo a tutela del consumatore. Si tratta di un sistema che permette agli iscritti di acquistare dei codici univoci alfanumerici, definiti appunto codici di trasparenza, tramite l’applicazione su ciascun prodotto di un’etichetta con codice a barre. Le condizioni di accesso sono l’essere titolari di un marchio registrato presso il Registro Marche, disporre di codici UPC/GTIN e nell’essere in grado, nel processo produttivo, di applicare adesivi o progettare imballaggi che soddisfino le specifiche del programma.

Attraverso la scansione dei codici, Amazon sarà in grado di eseguire i controlli presso i propri centri di gestione per garantire l’autenticità dei prodotti, in modo tale che esclusivamente quelli originali potranno essere spediti ai clienti. La verifica, inoltre, potrà essere effettuata da questi ultimi attraverso l’app Transparency.

Nel 2020, più di 15’000 brand risultavano iscritti al sistema, da grandi imprese a piccole realtà produttive.

Da ultimo, Amazon ha rafforzato la tutela facendo propria una branca dell’intelligenza artificiale, ovvero il machine learning, conducendo al lancio del c.d. Project zero.

Al servizio è possibile accedere solo se si è titolari dei diritti registrati e iscritti nell’apposita sezione Registro Marche, esclusi gli eventuali agenti e rivenditori autorizzati. La registrazione permetterà all’utente di fornire il maggior numero di informazioni possibili rispetto ai propri segni distintivi, in modo tale che le ricerche e le rilevazioni siano quanto più accurate. In aggiunta, è necessario aver già compiuto segnalazioni di violazione del proprio brand nei sei mesi precedenti, con una percentuale minima di accoglimento di queste pari o superiore al 90%.

Nello specifico, il programma si traduce in una forma di tutela automatica che effettua degli screening costanti delle pagine di vendita e delle inserzioni su queste pubblicate, bloccando quelle in violazione della proprietà intellettuale sulla base dei dati previamente forniti; il tutto, come detto, è compiuto in modo del tutto automatico.

Le eventuali segnalazioni consentiranno allo stesso utente di rimuovere l’offerta degli articoli in violazione dei propri diritti, senza la previa segnalazione al servizio di assistenza Amazon, come è invece richiesto per quelle rilevate tramite i servizi del Registro Marche.

Ancora, il Project zero permette in via facoltativa di procedere alla serializzazione dei propri articoli.

Essendo uno strumento particolarmente forte nelle mani del seller e al fine di evitare eventuali abusi, la piattaforma ha introdotto regole molto stringenti, richiedendo, per poter continuare ad usufruire del servizio, una percentuale di rimozione pari o superiore al 99%.

Le nuove tecnologie, quindi, rivestono sempre più un ruolo di spicco nell’anticontraffazione, sia nel mondo fisico che in quello virtuale, mettendo a disposizione delle realtà produttive strumenti significativi nel contrasto al fenomeno e nella tutela dei propri diritti.

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