La tecnologia IoT (Internet of Things) e in particolare quella degli Smart Objects ad essa strettamente legata, è diventata parte integrante della vita di molti individui e imprese. Secondo una recente ricerca Fortune Business Insights, il mercato IoT raggiungerà nel 2030 oltre 3 miliardi di dollari a livello globale.
L’IoT permette di creare oggetti che interagiscono con il mondo circostante per mezzo di chip connessi a Internet, diventando smart objects in grado di raccogliere informazioni ma anche compiere azioni grazie agli input ricevuti dall’ambiente esterno. Ciò consente una digitalizzazione dei processi, andando verso l’automazione della raccolta dei dati utili alla tracciabilità della filiera, dalla produzione al commercio fino all’utilizzo finale di un determinato oggetto.
Un primo esempio di questa tecnologia è rappresentato dal barcode, utilizzato per la prima volta negli anni ‘70 e poi sostituito dal Qr Code a seguito della grande diffusione degli smartphone. Ancora più avanzata, è arrivata dopo la tecnologia RFid, sviluppatasi alla fine degli anni 90: il sistema funziona etichettando gli oggetti con un chip e una micro-antenna. Ciò consente la comunicazione dei dati tramite impulsi radio. A differenza dei precedenti sistemi, il tag RFid offre una maggiore sicurezza perché può essere crittografato con password protetta.
Per i retailer è diventata un’esigenza accompagnare il cliente nel customer journey, intercettando i suoi bisogni, conoscendone le abitudini e le preferenze, disegnando un marketing-mix in grado di coniugare elementi diversi, tipici sia delle esperienze online che offline. In questo processo la tecnologia dagli smart objects rappresenta un elemento di differenziazione, in quanto consente di offrire ai retailer nuove modalità di engagement. Il digitale aiuta anche ad acquisire nuovi clienti e a creare una più stretta loyalty con quelli già acquisiti, oltre a conoscere il sentiment verso il proprio brand.
Per l’industria gli smart objects sono uno strumento efficace per ottimizzare la supply chain e tenere sotto controllo la filiera produttiva, avendo la possibilità di tracciare ogni singolo passaggio in modo chiaro, sicuro, veloce e immodificabile. Permette di amministrare in modo più puntuale l’inventario, di pianificare accuratamente gli ordinativi e di avere un customer service più efficiente, con molte attività automatizzate. I sistemi intelligenti di tracciamento e localizzazione degli oggetti – smart object tracking – hanno evoluto quelle che per molti anni sono state le classiche tecniche di inventario, risolvendo molte delle difficoltà collegate non solo alla ricerca degli oggetti in magazzini, spesso molto estesi, ma anche per il computo delle quantità di prodotti in ingresso e in uscita.
Elision – in partnership con il Gruppo Softwork – sviluppa smart objects per l’identificazione automatica e la tracciabilità dei prodotti e degli item in fabbrica (produzione) e in magazzino (logistica). Il controllo della filiera produttiva e della tracciabilità di ogni singolo prodotto/processo grazie alla tecnologia IoT permette una serie di vantaggi – facilmente riscontrabili – che consistono soprattutto in:
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